Le canne fumarie: differenze e normative per una corretta installazione

Le canne fumarie: differenze e normative per una corretta installazione

La canna fumaria: struttura e funzionamento di un elemento essenziale nel processo di combustione

La canna fumaria è la struttura adibita alla fuoriuscita dei fumi frutto del processo di combustione; la sua presenza è essenziale in primis per salvaguardare la propria salute e incolumità e poi per garantire il corretto funzionamento della camera di combustione sia che si tratti di impianti esterni che interni.
Sebbene la sua presenza sia scontata, il suo funzionamento si basa su un principio fisico ovvero quello dei vasi comunicanti applicato alla massa e alla densità dell’aria.
La canna fumaria fa parte del sistema di evacuazione il quale è composto da canale di fumo e comignolo.

Oggi le recenti costruzioni prevedono canne fumarie in metallo o in plastica a seconda degli utilizzi e delle finalità ma tutte sottendono alla normativa per la canna fumaria (approfondisci qui: https://www.iacoangeli.com/canne-fumarie-normativa/)con le dovute diversificazioni a seconda della tipologia di combustione.

La normativa, implementata nel 2013, prevede l’obbligo di instaurare un sistema di evacuazione dei fumi che assicuri una corretta dispersione nell’aria, tuttavia ci sono delle specificità. Nella normativa sono presenti indicazioni per abitazioni private, impianti industriali e condomini e gli aspetti riguardano il tipo di combustibile, l’altezza oltre alle verifiche precedenti l’installazione.

Le diverse tipologie di canne fumarie a seconda dei sistemi di combustione

La regolamentazione per il corretto funzionamento di una canna fumaria varia a seconda di alcuni fattori tra cui il combustibile utilizzato, il Comune di residenza o l’area di installazione.

Ad esempio, in caso di canne fumarie a condensazione o con sistemi ibridi, collettive o a scarico a parete, installate nei pressi di edifici storici l’implementazione avviene in posizioni diverse dal tetto cosa che invece è obbligatoria per la combustione a legna e altri bio-combustibili con i quali si intende ceppi e fogliame.

Oltre all’obbligo di scarico a tetto, nel secondo caso, la canna fumaria deve recare la marcatura CE ed essere di classe A, il canale deve essere sempre controllabile e coibentato e, in caso di comignolo, anch’esso deve far fluire i fumi oltre la zona di reflusso poiché, altrimenti, questo comporterebbe il rientro del fumo nell’abitazione.

Nelle canne fumarie per stufe a legna deve essere rispettata una distanza di sicurezza per l’attraversamento dei combustibili; è opportuno dotare il sistema di riscaldamento di canne fumarie a sezione circolare con andamento verticale, le sue dimensioni sono variabili ma sono frutto di un calcolo indicato nella UNI 13384.

Nelle canne fumarie a gas tutto ruota attorno alla portata termica; nelle abitazioni, dove la portata è minore ai 35 Kw lo scarico passa dalle pareti su cui è installata la caldaia, diversamente sarà posto sul tetto. In questo caso esistono specifiche particolari poiché i gas emessi dalla canna fumaria sono tossici bisogna rispettare distanza dal suolo, da porte e finestre, da tubi sotterranei e grondaie, da balconi.

All’interno della normativa per l’installazione della canna fumaria viene indicata l’altezza minima di sbocco dal tetto a seconda della sua inclinazione e a seconda della distanza tra l’asse del colmo del tetto e il camino.

Gli standard UNI per una corretta gestione della normativa

Esistono specifiche normative di riferimento che regolano e supportano la normativa per le canne fumarie: la UNI 106832005 si riferisce a camini o stufe alimentate a legna o biomasse solide, la UNI EN 13501-1 regola la gestione dei fumi da impianti a condensazione, scarico a parete, sistemi ibridi.

La UNI EN 13384-1 del 2019 regola i metodi di calcolo delle caratteristiche termiche e fluidodinamiche dei camini in pressione positiva o negativa.

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